separazione & divorzio con cittadina peruviana

Salve a tutti.

Il mio problema a chi rivolgermi per ottenere la separazione e il divorzio con cittadina peruana
con certificato di matrimonio registrato sia in Peru che in Italia.

Grazie e Distinti Saluti.

Gianluca

In che senso a chi rivolgersi? Non possiamo consigliare er regolamento nessun professionista ed inoltre non specifica se vuole procedere in Italia o in Perú e se siete d'accordo nel procedere.

Salve.

Voglio procedere in Italia, con la consorte fisicamente in Peru.
posso procedere con un avvocato normale o esiste un avvocato specialista per tali casi?????
Non vorrei viaggiare in Peru.

Distitni Saluti.

Per la domanda congiunta (consensuale) di separazione legale, la signora dovrá firmare il mandato all'avvocato italiano, legalizzandolo in Ambasciata italiana. Ogni avvocato sa come deve procedere per avere la procura da una persana residente all'estero.

Guido Baccoli ha scritto:

Per la domanda congiunta (consensuale) di separazione legale, la signora dovrá firmare il mandato all'avvocato italiano, legalizzandolo in Ambasciata italiana. Ogni avvocato sa come deve procedere per avere la procura da una persana residente all'estero.

Guido,però potrebbero sorgere problemi per il fatto,al momento dell'udienza che non sia presente una delle controparti per il tentativo obbligatorio di conciliazione,che ne dici?

bostik ha scritto:

Guido,però potrebbero sorgere problemi per il fatto,al momento dell'udienza che non sia presente una delle controparti per il tentativo obbligatorio di conciliazione,che ne dici?

. Non dovrebbe, vista la giurisprudenza e dottrina piú recente ed ormai affermata riguardante la domanda congiunta. Ovviamente il Giudice potrebbe anche obbiettare, ma sta all'abilitá e alla preparazione dell'avvocato, citarle. Per un solo esempio riporto un mio intervento del 2007 in altro forum, ancora molto attuale:
Una relativamente recente sentenza della Cassazione, ha stabilito due principi che molti ritengono indefettibili (agg. che può mancare, venir meno), riguardo il giudizio di divorzio richiesto congiuntamente, detto in termini non legali ne' giuridiche, per mutuo consenso.

Il primo é quello che il Giudice, prima di sentenziare il divorzio, si troverebbe nell'obbligazione di tentare una riconciliazione.

Gli addetti ai lavori e/o chi si é gia divorziato, sanno benissimo che il tutto si riduce a una domanda da parte del giudice, di richiesta di conferma ai due divorziandi, se nel frattempo non abbiano cambiato idea e/o ritengono ancora possibile mantenere in piedi il matrimonio; quindi si risolve tutto in una o due domande, diciamo cosí botta e risposta, senza che il giudice cerchi di mediare una vera e propria conciliazione con argomentazioni e lunghi discorsi, per portare la coppia a ragionare.

Il secondo é quello per cui non é necessario nemmeno la comparizione (presenza) dell'altro coniuge costituitosi a mezzo di difensore, quando é ormai inutile ed evidente ogni tentativo di riconciliazione, vista la determinazione, anche con la presenza dell'avvocato della parte assente, di ottenere la cessazione degli effetti civili del matrimonio.
Anche l'assenza e la rappresentazione con il difensore, indica inequivocabilmente al giudice, il disinteresse totale a un tentativo di concializione che, come ho sopra rimarcato é ridotto a una sola richiesta di conferma e non a lunghi discorsi per convincere le parti.
Corte di Cassazione
Sezione I civile
Sentenza 16 novembre 2005, n. 23070

Divorzio e tentativo di conciliazione

La Corte di Cassazione con la sentenza n. 23070 del 16 novembre 2005, ha confermato in materia di divorzio un fondamentale principio, vale a dire quello secondo cui nel relativo processo, il tentativo di conciliazione ad opera del presidente del tribunale, nonostante sia un atto necessario per l’indagine circa l’irreversibilità della fine del rapporto coniugale sotto i profili spirituale e materiale, non è, tuttavia, un presupposto indefettibile del giudizio.Conseguentemente, la mancata comparizione di una delle parti non rende necessaria la fissazione di una nuova udienza presidenziale che, per contro, potrà essere del tutto omessa qualora non se ne ravvisi la necessità, come, ad esempio, nel caso in cui sia già nota l’intenzione della parte non comparsa, costituitasi a mezzo di difensore, di ottenere la cessazione degli effetti civili del matrimonio, rendendosi in tal modo evidente l'inutilità del tentativo di conciliazione.

Sono Cittadino Italiano resdiente in Italia, la mia compagna cittadina ecuadoriana sta per acquistare con me un immobile, con mutuo primacsa cointestato, io sono separato da due anni consensualmente e con separazione dei beni,. la mia compagna risulta coniugata, e quindi ci viene consigliato di comprare solo a nome mio e successivamente a divorzio della mia compagna acquisito, interstarle il il suo 50% dicono in ambasciata ecuadoriana a roma di prendere un avvocato italiano,. ma la mia compagna dice che conviene andare direttamente in ecuador per il divorzio ,. lei è separata di fatto da 5 anni l'ex risiede in ecuador non ci sono figli minori,.
è vero che in ecuador non esiste la separazion ? e che si va direttamente al divorzio,. ? e in quanto tempo si ottiene?,. fatto li quanto costa?...Grazie pietro Cinti Roma

Per rispondere bisognorebbe conoscere la legislazione equadoriana in materia di divorzio e soprattutto conoscere se seppur non residente piú in Equador, sia sufficente la residenza del marito perché il Giudice possa rendersi competente in rispetto alla norma specifica.

Anche per i tempi bisogna chiedere alle autoritá equadoriane, lo stesso per i costi (quest'ultimi anche se da noi conosciuti e non é cosí, non vengono mai pubblicati per rispetto ai professionisti). Forse bostick ha qualche informazione, aspetti eventuale suo intervento.