Benvenuta Mandez,
suo marito potrà depositare la richiesta di acquisizione di cittadinanza italiana per matrimonio, il 181º giorno (sei mesi più un giorno) dalla data del matrimonio, senza importare la data di registrazione nel Comune italiano. Questo sempre che da qui a sei mesi, non cambino le normative (ci sono molte proposte di legge totalmente opposte, per variare la normativa vigente). Un mese prima del compimento dei sei mesi é bene che incarichi un parente o chi suo marito e lei desiderano, perché sará necessario produrre due documenti ( Certificato Penale e Atto di nascita) da legalizzare nelle rispettive autoritá dominicane, tradotte in italiano e infine legalizzate all'Ufficio Consolare dell'Ambasciata itañliana a Santo Domingo.
Dopo la presentazione di tutta la documentazione prescritta (meglio risentirci piú in la, per essere sicuri che non siano cambiate normative e iter burocratico) insieme alla domanda di cittadinanza e il benestare della Prefettura (30gg. per legge e a volte si ha necessitá di stargli dietro), la pratica che avrá un numero di riferimento, sará mandata e sottoposta ai controlli del Mininterno a Roma. Tempo legale per emettere il decreto o rifiutarlo con i motivi scritti, 2 anni.
Attenzione, io personalmente ho trovato uno staff di funzionarie (tutte donne molto gentili, aperte al dialogo ed efficienti), ma non é male leggersi alcune mie osservazioni riguardo il silenzio della P.A., CLICK QUI .
Per il resto:
1) anche essendo suo marito, il viaggiare in Paesi dove io come italiana non necessito visti particolari e invece un dominicano si, tenendo conto che gli altri Stati sono sovrani, dovrà chiedere il visto corrispondente. Non ci sono ''agevolazioni'' ufficiali, ma sicuramente è un punto in più a favore.
Le consiglio molta attenzione anche quando dovesse viaggiare nello spazio Shengen, per il quale, la Carta di Soggiorno, dovrebbe essere una granzia di entrata/ uscita e permanenza per non piú di 90 giorni. Uso il condizionale perché, purtroppo non sarebbe la prima volta che alcuni Stati aderenti hanno creato problemi, in violazione alla normativa Shengen e UE. Consiglio quindi, vivamente, di portarsi appresso sempre e comunque un atto di matrimonio, multilingue, apostillato (convenzione di Vienna). I Comuni sanno cosa significa apostillato.
2) per la cittadinanza della figlia, solo se minore, non é necessario averne la tutela che puó benissimo essere congiunta, ció che conta é la convivenza, che dovrá essere dimostrata al momento del giuramento, con un certificato di residenza con lo stesso indirizzo del padre o uno Stato di famiglia.