| Italiani all'Estero e Stranieri in Italia Consolato, Ambasciata, Matrimonio all'estero, Divorzio all'Estero, divorzio rapido, divorzio al vapore, Stranieri in Italia, Matrimoni misti, sposarsi all'estero, divorziarsi all'estero. REPUBBLICA DOMINICANA |
| | Delegq per ritiro "dichiarazione di valore" presso ambasciata italiana | |
| | Autore | Messaggio |
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riccardopa
Numero di messaggi : 1 Data d'iscrizione : 26.09.11
| Titolo: Delegq per ritiro "dichiarazione di valore" presso ambasciata italiana Lun Set 26, 2011 10:12 am | |
| Vi chiedo cortesemente di rispondere al seguente quesito. Il sig. X cittadino ucraino regolarmente residente in Italia ha richiesto e ottenuto per tramite della nostra ambasciata a Kiev la cosiddetta "Dichiarazione di Valore" del titolo di studio. A riguardo ci è stato detto che per il ritiro della stessa sono possibili due opzioni:
a) recarsi a Kiev (ipotesi scartata per ovvi motivi di economicità) b) fare una delega per il ritiro dell'atto da indirizzare all'ambasciata italiana autenticando però la firma del delegante presso il comune di residenza.
Recandomi nel comune, naturalmente con il delegante, il funzionario preposto (senza peraltro leggere con attenzione di che cosa effettivamente si trattava) si è rifiutato di autenticare in quanto secondo il suo parere tale delega non rientrava tra gli atti dei quali poteva autenticare la firma. Avendo una formazione giuridica e una lunga esperienza in campo amministrativo gradirei approfondire la cosa in quanto ho trovato alquanto strano che nel caso di specie non trattandosi di una procura in senso stretto e di un atto negoziale, ma di una particolare delega rivolta ad una PA che probabilmente mi ha richiesto l'autentica in quanto il delegante non è un cittadino italiano; ora sono stato invitato ad andare da un notaio con aggravio di costi e perdite di tempo; mi chiedo: ma tale tipo di delega non è assimilabile ad un'istanza? Se l'ambasciata mi ha richiesto l'autentica summenzionata penso ci sarà un motivo. Se è così perché costringere il cittadino da un ufficio ad un altro o addirittura al comune viciniore che normalmente, mi è stato riferito, autentica tale tipo di deleghe. Ma che fine a fatto il principio di sussidarietà in un caso specifico come questo che mi pare di pertinenza del funzionario comunale preposto i Vi ringrazio dell'attenzione e porgo cordiali saluti RP
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| | | bostik Amministratori
Numero di messaggi : 3915 Località : Italia Data d'iscrizione : 22.07.08
| Titolo: Re: Delegq per ritiro "dichiarazione di valore" presso ambasciata italiana Lun Set 26, 2011 12:02 pm | |
| - riccardopa ha scritto:
- Vi chiedo cortesemente di rispondere al seguente quesito.
Il sig. X cittadino ucraino regolarmente residente in Italia ha richiesto e ottenuto per tramite della nostra ambasciata a Kiev la cosiddetta "Dichiarazione di Valore" del titolo di studio. A riguardo ci è stato detto che per il ritiro della stessa sono possibili due opzioni:
a) recarsi a Kiev (ipotesi scartata per ovvi motivi di economicità) b) fare una delega per il ritiro dell'atto da indirizzare all'ambasciata italiana autenticando però la firma del delegante presso il comune di residenza.
Recandomi nel comune, naturalmente con il delegante, il funzionario preposto (senza peraltro leggere con attenzione di che cosa effettivamente si trattava) si è rifiutato di autenticare in quanto secondo il suo parere tale delega non rientrava tra gli atti dei quali poteva autenticare la firma. Avendo una formazione giuridica e una lunga esperienza in campo amministrativo gradirei approfondire la cosa in quanto ho trovato alquanto strano che nel caso di specie non trattandosi di una procura in senso stretto e di un atto negoziale, ma di una particolare delega rivolta ad una PA che probabilmente mi ha richiesto l'autentica in quanto il delegante non è un cittadino italiano; ora sono stato invitato ad andare da un notaio con aggravio di costi e perdite di tempo; mi chiedo: ma tale tipo di delega non è assimilabile ad un'istanza? Se l'ambasciata mi ha richiesto l'autentica summenzionata penso ci sarà un motivo. Se è così perché costringere il cittadino da un ufficio ad un altro o addirittura al comune viciniore che normalmente, mi è stato riferito, autentica tale tipo di deleghe. Ma che fine a fatto il principio di sussidarietà in un caso specifico come questo che mi pare di pertinenza del funzionario comunale preposto i Vi ringrazio dell'attenzione e porgo cordiali saluti RP
La normativa che riguarda ciò è il dpr.445/2000 ma aspettiamo Guido Baccoli e Sereno Scolaro,esperti in materia. Saluti | |
| | | Guido Baccoli Fondatore
Numero di messaggi : 2760 Età : 72 Località : Santo Domingo - Rep. Dominicana Data d'iscrizione : 12.01.08
| Titolo: Re: Delegq per ritiro "dichiarazione di valore" presso ambasciata italiana Gio Ott 13, 2011 9:25 pm | |
| - riccardopa ha scritto:
- Vi chiedo cortesemente di rispondere al seguente quesito.
Il sig. X cittadino ucraino regolarmente residente in Italia ha richiesto e ottenuto per tramite della nostra ambasciata a Kiev la cosiddetta "Dichiarazione di Valore" del titolo di studio. A riguardo ci è stato detto che per il ritiro della stessa sono possibili due opzioni:
a) recarsi a Kiev (ipotesi scartata per ovvi motivi di economicità) b) fare una delega per il ritiro dell'atto da indirizzare all'ambasciata italiana autenticando però la firma del delegante presso il comune di residenza.
Recandomi nel comune, naturalmente con il delegante, il funzionario preposto (senza peraltro leggere con attenzione di che cosa effettivamente si trattava) si è rifiutato di autenticare in quanto secondo il suo parere tale delega non rientrava tra gli atti dei quali poteva autenticare la firma. Avendo una formazione giuridica e una lunga esperienza in campo amministrativo gradirei approfondire la cosa in quanto ho trovato alquanto strano che nel caso di specie non trattandosi di una procura in senso stretto e di un atto negoziale, ma di una particolare delega rivolta ad una PA che probabilmente mi ha richiesto l'autentica in quanto il delegante non è un cittadino italiano; ora sono stato invitato ad andare da un notaio con aggravio di costi e perdite di tempo; mi chiedo: ma tale tipo di delega non è assimilabile ad un'istanza? Se l'ambasciata mi ha richiesto l'autentica summenzionata penso ci sarà un motivo. Se è così perché costringere il cittadino da un ufficio ad un altro o addirittura al comune viciniore che normalmente, mi è stato riferito, autentica tale tipo di deleghe. Ma che fine a fatto il principio di sussidarietà in un caso specifico come questo che mi pare di pertinenza del funzionario comunale preposto i Vi ringrazio dell'attenzione e porgo cordiali saluti RP
Chiedendo scusa per il forte ritardo anche se ha giá risolto il problema, le do tutta la ragione ed aggiungo che in questi casi (ritirare un documento o presentarlo) é addirittura sufficiente la Procura speciale per scrittura privata, senza autentica della firma, basta che sia accompagnata dal passaporto e sua relativa firma del delegante. in riferimento all’art. 12, comma 7 del DPR 3/11/2000 n. 396, le parti interessate possono farsi rappresentare da persona munita di procura speciale e la firma del delegante non è necessario sia autenticata. Ai sensi della Circolare Miacel n. 2/2000 della Direzione Generale dell'Amministrazione Civile N. 00102161-15100/397, (autenticazione di firma), in riferimento all’art. 12, comma 7 del DPR 3/11/2000 n. 396;oltre che per gli artt. 7, 9 e 10 della L. 241/90 e pure dal e pure dal Codice di Procedura Penale, Art. 122 P A R T E P R I M A, LIBRO SECONDO comma 2 (in questo caso la procura sia sottoscritta dal dirigente dell'ufficio nella circoscrizione in cui si procede e sia munita del sigillo dell'ufficio.)
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| Titolo: Re: Delegq per ritiro "dichiarazione di valore" presso ambasciata italiana | |
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