Matrimonio per procura presso paese terzo

Gentile Dott.Guido,le giro un quesito inviatomi da un amico:Si sa che secondo la legge italiana,il matrimonio per procura é ammesso solo per gravi motivi e con deroga del tribunale ma se per esempio un italiano/a si sposano per procura in un paese terzo(extra UE) e che ammetta la celebrazione dell'unione civile,questa celebrazione sará comunque valida in Italia?ma sopratutto un consolato italiano puó rifiutarsi di trascriverlo o un UDSC italiano puó rifiutare di registrarlo presso i libri di stato civile del comune APR o AIRE che sia?Da profano deduco che minimo un UDSC italiano lo manderá al PM per un parere(cosa che,mi pare,giá avviene d'ufficio anche per atti diciamo "normali")
Grazie in anticipo e scusi il disturbo.
Buona giornata.

Esprimo il mio parere solamente sulla prima parte e lascio che la seconda sia approfondita dal Dr. Scolaro.

Se la celebrazione é valida per la legislazione del paese terzo, il matrimonio é valido e trascrivibile anche per l'Italia, senza nessun dubbio. Su questo particolare argomento ci sono almeno due sentenze della Suprema.

Il Dr. Scolaro metterá piú puntini sulle i, e qui le riporto quello che ho imparato proprio da lui (speriamo che non faccia una gaff).
Il PM in questo caso e ormai in quasi nessun caso, non é piú obbligatorio sentirlo e l'UdSC dovrebbe trascriverlo senza indugio, peró potrebbe, motivandolo per iscritto, prima notificare l'intenzione di non trascriver alla quale si puó replicare con controargomentazioni, ma puó comunque decidere di non trascrivere.
Rimane quindi il ricorso al Tribunale ordinario in quanto trattasi di diritto soggettivo e non al TAR. che annula o conferma il provvedimento amministrativo. (su quest'ultimo punto credo che il Dr Scolaro non coincida con me, ma aspettiamo il suo intervento).

Dal punto di vista dell'ordinamento italiano il matrimonio per procura è regolato dall'art. 111 C.C., che prevede (trascurando, intenzionalmente, l'ipotesi dei militari in tempo di guerra) che possa aversi quando concorrano almeno due condizioni:
a) uno degli sposi sia residente all'estero,
b) vi siano gravi motivi, la cui valutazione (anche sulla loro gravità) è rimessa al prudente apprezzamento del tribunale, che provvede, con rito camerale.
Intervenuta l'eventuale autorizzazione, la procura va fatta con atto pubblico (cioè, a ministero di notaio in Italia) ed il matrimonio può essere celebrato entro 180 giorni dalla data della procura.

Il matrimonio così celebrato ha senz'altro validità per la legge italiana ed è normalmente soggetto alle registrazioni (trascrizioni) previste in linea generale per tutti i matrimoni celebrati all'estero, fermi restando gli obblighi, di ordine di procedimento, stabiliti dall'art. 16 dPR 3 novembre 2000, n. 396.

Va, inoltre, tenuto presente l'art. 115 C.C., il quale riconosce al matrimonio celebrato all'estero, di fronte alle autorità locali e nel rispetto delle forme del luogo, la piena validità (ed efficacia) del matrimonio stesso, anche in questo caso dovendosi, solo (ma si tratta di aspetti di procedimento, si ripete (intenzionalmente), obbligatori, ma pur sempre di procedimento), dare attuazione al sopra ricordato art. 16 dPR 3 novembre 2000, n. 396.

Sperando di non avere frainteso, per come posta la questione, sembrerebbe di capire che il tema possa essere stato posto considerando (forse senza dirlo, ma sembra intendersi così ... e se sia stato frainteso, ci si scusi) che la celebrazione del matrimonio sia avvenuta all'estero senza fare ricorso a procura "autorizzata" dal tribunale italiano, in attuazione dell'art. 111 C.C., ma, forse, sulla base di una "procura" formata in conformità all'ordinamento di altro Stato.
In questa ipotesi, ritorna la questione già segnalata attorno all'art. 115 C.C. che, appunto, riconosce (o, meglio, attribuisce) piena validita' al matrimonio celebrato all'estero, dal cittadino italiano (o da sposi entrambi cittadini italiani), secondo le forme del luogo.

L'autorità consolare, di fronte all'adempimento degli obblighi di cui all'art. 16 dPR 3 novembre 2000, n. 396, non fa altro che procedere alla trasmissione dell'atto (che, ovviamente, deve rispondere ai necessari requisiti concernenti la legalizzazione o altra formalità equivalente (a seconda dello Stato di celebrazione) e, separatamente, di traduzione in forma ufficiale nella lingua italiana) all'Ufficiale dello stato civile competente per la trascrizione. Questi procede alla trascrizione, salvo non rilevi (ma è un'ipotesi probabilmente ... estrema) la sussistenza di violazioni di norme di ordine pubblico, nel qual caso emette un atto, scritto e motivato, di rifiuto contro il quale è esperibile ricorso al tribunale ordinario. Tuttavia, l'ipotesi di contrasto con norme di ordine pubblico appare probabilmente del tutto remota (un esempio, potrebbe essere l'aspetto concerenente l'istituto della poligamia o di rapporti di parentela ed affinità, tra gli sposi, non suscettibili di deroga).

Anch'io ho inteso come il Dr Scolaro, che si stia sottoponendo il caso di un italiano che essendo in altro Paese, si sposi per procura in altro Paese terzo.
Condizioni:
1) che il Paese nel quale si forma la Procura sia un Terzo che lo ammetta e conceda ad un cittadino italiano, ma straniero per quel Paese. Si pone ovviamente il Problema che dubito che un Paese terzo faccia una Procura per sposarsi a distanza. Dovrebbe essere l'Ambasciata italiana, ma questa non la farebbe mai se non ci sono i requisiti. Sarebbe eccezione se il cittadino italiano, é anche cittadino del Paese dove si forma la procura;
2) che il Paese dove vive l'altro coniuge, anche italiano e straniero in quel Paese terzo, permetta tale procedura.

Grazie Dr. Scolaro per la dovizia di particolari nella sua risposta.

Riguarda nello specifico un italiano che vuole sposarsi a Cuba per procura,in quanto impossibilitato a recarsi sull'isola.L'autoritá consolare cubana in Italia ha detto che puó fare la procura e non ha posto particolari condizioni se non quella di pagare l'onorario corrispondente.Ma anche io mi chiedo come il consolato cubano puó accettare che un cittadino che non ha la nazionalitá cubana possa fare una procura di quel tipo...

Se la legge Cubana lo permette e se la Procura la fa l'Ambasciata cubana, il matrimonio si celebra secondo le forme del luogo (estero), per cui é assolutamente valido.
Ovviamente si deve chiedere la trascrizione in Italia da parte dell'Ambasciata italiana in Cuba.

Guido Baccoli ha scritto:

Se la legge Cubana lo permette e se la Procura la fa l'Ambasciata cubana, il matrimonio si celebra secondo le forme del luogo (estero), per cui é assolutamente valido.
Ovviamente si deve chiedere la trascrizione in Italia da parte dell'Ambasciata italiana in Cuba.

Ottima considerazione che non mancherò di riportare nella prossima edizione del mio manuale.

Un saluto a tutti,

Grazie Amedeo e con questa sono due .
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