Matrimonio fra citaddini stranieri in Italia

Salve ragazzi! Avevo guardato tutto il forum rispetto della mia domanda, e anche avevo trovato tutto ciò che è utilissimo per me, ma non tutto. La mia domanda è questa:

Noi abbiamo deciso di sposarsi qua in Italia. Io sono russo e mi trovo qua in italia già da più di cinque anni, e non sono ancora riuscito a fare il permesso di soggiorno. Invece la mia futura moglie di origine georgiana. Lei in possesso di tutti i documenti, cioè-permesso, residenza, contratto ecc. E' la domanda generale, potrei celebrare il mio matrimonio qui in comune italiana? Ne sono anche altri motivi politiche per celebrare il nostro matrimonio all'Estero, nel nostro caso in Italia.

Ringrazio tanto per la risposta!

alexpapshev ha scritto:

Salve ragazzi! Avevo guardato tutto il forum rispetto della mia domanda, e anche avevo trovato tutto ciò che è utilissimo per me, ma non tutto. La mia domanda è questa:

Noi abbiamo deciso di sposarsi qua in Italia. Io sono russo e mi trovo qua in italia già da più di cinque anni, e non sono ancora riuscito a fare il permesso di soggiorno. Invece la mia futura moglie di origine georgiana. Lei in possesso di tutti i documenti, cioè-permesso, residenza, contratto ecc. E' la domanda generale, potrei celebrare il mio matrimonio qui in comune italiana? Ne sono anche altri motivi politiche per celebrare il nostro matrimonio all'Estero, nel nostro caso in Italia.

Ringrazio tanto per la risposta!

In Italia non è possibile.In Russia o in Georgia o San Marino potete provare ma all'uscita dalla zona Schengen vi è il rischio d'espulsione.
Saluti

I cittadini stranieri possono contrarre matrimonio in Italia presentando i 2 documenti previsti dall'art. 116, comma 1 C. C., cioe': a) una dichiarazione dell'autorità competente del proprio paese, dalla quale risulti che giusta le leggi a cui è sottoposto nulla osta al matrimonio, nonchè b) un documento attestante la regolarità del soggiorno nel territorio italiano (ovviamente, se non sussistano alcuna delle condizioni considerate dall'art. 116, comma 2 C.C.).