ricongiungimento familiare

Gentili Signori, Vi scrivo per avere un informazione riguardante i congiungimenti familiari.
Marito italiano e moglie extracomunitaria con cittadinanza italiana aquisita; casa di proprietà esclusiva del marito. Lei cittadina italiana; può richiedere il ricongiungimento familiare dei figli senza il consenso del coniuge proprietario della casa? Viene comunque richiesto dall'ambasciata in consenso del proprietario dell'immobile? Se lo facesse troverebbe accoglimento? In pratica il marito puo' essere obbligato ad accogliere persone senza il suo consenso?

Cordiali Saluti, ringrazio molto.

Alfredo

alfredo1975 ha scritto:

Gentili Signori, Vi scrivo per avere un informazione riguardante i congiungimenti familiari.
Marito italiano e moglie extracomunitaria con cittadinanza italiana aquisita; casa di proprietà esclusiva del marito. Lei cittadina italiana; può richiedere il ricongiungimento familiare dei figli senza il consenso del coniuge proprietario della casa? Viene comunque richiesto dall'ambasciata in consenso del proprietario dell'immobile? Se lo facesse troverebbe accoglimento? In pratica il marito puo' essere obbligato ad accogliere persone senza il suo consenso?

Cordiali Saluti, ringrazio molto.

Alfredo

Puó mandare eventualmente una memoria al consolato italiano in questione,spiegando le sue ragioni.
Saluti

Egr Sig. Bostik,
in pratica nel caso specificato da Alfredo,
la moglie non prorietaria di immobile, cittadina italiana dopo due anni di matrimonio , puo' o non puo' richiedere riavvicinamenti senza il consenso del marito? E generalmente puo' avere successo?

Cordialmente la ringrazio

Marco

marcom1975 ha scritto:

Egr Sig. Bostik,
in pratica nel caso specificato da Alfredo,
la moglie non prorietaria di immobile, cittadina italiana dopo due anni di matrimonio , puo' o non puo' richiedere riavvicinamenti senza il consenso del marito? E generalmente puo' avere successo?

Cordialmente la ringrazio

Marco

Essendo figli di cittadino italiano, può certamente chiederne il ricongiungimento (DL 30/2007 e non TU 286) in modo autonomo. Il coniuge può opporsi ad ospitare questi figli, ma lo dovrà fare tramite tribunale e con avvocato.

Un saluto,

La ringrazio Sig.Amedeo è stato gentilissimo.
Vorrei premettere innanzi tutto che il caso descritto scaturisce da una evidente difficolta a poter far fronte alle esigenze di 3 persone più nel nucleo familiare, che comunque ricevono buona assistenza in patria.
Un dettaglio però mi sfugge, se il coniuge si oppone con avvocato come da Lei descritto secondo le Sue conoscenze che possibilità ha che abbia riconosciuto i suoi diritti?