| Italiani all'Estero e Stranieri in Italia Consolato, Ambasciata, Matrimonio all'estero, Divorzio all'Estero, divorzio rapido, divorzio al vapore, Stranieri in Italia, Matrimoni misti, sposarsi all'estero, divorziarsi all'estero. REPUBBLICA DOMINICANA |
| | Matrimonio ad Abu Dhabi con straniero | |
| | Autore | Messaggio |
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Melania
Numero di messaggi : 1 Data d'iscrizione : 30.11.09
| Titolo: Matrimonio ad Abu Dhabi con straniero Lun Nov 30, 2009 7:03 pm | |
| Salve, sono una cittadina Italiana, residente in Italia, che vorrebbe sposarsi con un cittadino Siriano, residente ad Abu Dhabi, presso l’Ambasciata Italiana negli Emirati Arabi. Il mio fidanzato si è rivolto presso l’Ambasciata per le info riguardanti i documenti che devo portare:
- Estratto di nascita; - Stato civile; - Certificazione della Pubblicazione presso il mio Comune di residenza.
Per quest’ultimo sono sorti problemi, in quanto mi hanno detto che non possono effettuate le Pubblicazioni in quanto il mio fidanzato, non essendo italiano, non ha permesso di soggiorno e non è residente in Italia. In poche parole mi hanno detto che con uno straniero per il “Pacchetto Sicurezza” io non posso sposarmi in Ambasciata Italiana all’estero. È vero? Cosa Dobbiamo fare?
La ringrazio anticipatamente del disturbo. Cordiali Saluti | |
| | | Guido Baccoli Fondatore
Numero di messaggi : 2760 Età : 71 Località : Santo Domingo - Rep. Dominicana Data d'iscrizione : 12.01.08
| Titolo: Re: Matrimonio ad Abu Dhabi con straniero Lun Nov 30, 2009 8:39 pm | |
| - Melania ha scritto:
- Salve,
sono una cittadina Italiana, residente in Italia, che vorrebbe sposarsi con un cittadino Siriano, residente ad Abu Dhabi, presso l’Ambasciata Italiana negli Emirati Arabi. Il mio fidanzato si è rivolto presso l’Ambasciata per le info riguardanti i documenti che devo portare:
- Estratto di nascita; - Stato civile; - Certificazione della Pubblicazione presso il mio Comune di residenza.
Per quest’ultimo sono sorti problemi, in quanto mi hanno detto che non possono effettuate le Pubblicazioni in quanto il mio fidanzato, non essendo italiano, non ha permesso di soggiorno e non è residente in Italia. In poche parole mi hanno detto che con uno straniero per il “Pacchetto Sicurezza” io non posso sposarmi in Ambasciata Italiana all’estero. È vero? Cosa Dobbiamo fare?
La ringrazio anticipatamente del disturbo. Cordiali Saluti In effetti ci sarebbero difficoltà con i non del tutto infondati motivi, al richiamo del pacchetto di sicurezza. Prima di tutto, l'Ambasciata può celebrare il matrimonio solo ed esclusivamente se la normativa dello Stato Estero lo permette e quindi ci sarebbe da verificare questo primo punto. Nel caso si accerti questa possibilità, non sarebbe un matrimonio celebrato all'estero, quindi con la forma e norme dello stato straniero, comunque e sempre valido in Italia e senza obbligo di pubblicazioni. L'interprtazione del Pacchetto di sicurezza da parte dell'UdSC è forse criticabile, ma non essendoci precedenti e meno ancora giurisprudenza di merito, non è a mio avviso molto facilmente contrastabile, seppure io non sono dello stesso avviso. Per me, ma è solamente una mia interpretazione, non dovrebbero esserci ostacoli di sorta. Taglierei la testa al toro ed evitando problematiche poco facilmente superabili in tempi brevi, le consiglio di sposarsi in Siria e poi richiedere la sua trascrizione in Italia, evitando qualsiasi opposizione od ostacolo. | |
| | | Sereno.SCOLARO Moderatore
Numero di messaggi : 420 Data d'iscrizione : 02.03.08
| Titolo: Re: Matrimonio ad Abu Dhabi con straniero Mar Dic 01, 2009 2:49 am | |
| Il matrimonio c.d. "consolare", cioè celebrato in una rappresentanza diplomatica/consolare, di uno Stato, è di norma ammesso quando gli sposi sono cittadini dello Stato cui appartiene la rappresentanza, oppure quando lo sia uno di essi e l'altro sia cittadino di uno Stato terzo, rispetto alla sede della rappresentanza. Evito gli aspetti di procedimento, per porre l'accento sulla questione degli effetti del c.d. "pacchetto sicurezza" (L. 15 luglio 2009, n. 94 che, tra l'altro, ha modificato, l'art. 116, comma 1 C.C.), formulando una considerazione, constatazione (che è in contrasto con l'intervento di Baccoli) sul fatto che tale matrimonio presenta delle peculiarietà. Il matrimonio "consolare" rimane sempre e comunque un matrimonio celebrato all'estero, in quanto al di fuori del territorio nazionale italiano (nel caso), ma, contemporaneamente, e' un matrimonio che, per le condizioni e le forme, è regolato dalla legge italiana (cioe' dello Stato di appartenenza della rappresentanza). Potrebbe essere (del tutto accademicamente) essere considerato celebrato in Italia, se la rappresentanza avesse le caratteristiche della c.d. extra-territorialita' che, per il diritto internazionale, non sussiste proprio, in quanto le rappresentanze non godono di extra-territorialita', bensì di prerogative, immunità e privilegi c.d. "diplomatici". Ciò porta alla conseguenza che, nel caso, non possa applicarsi la modifica all'art. 116, comma 1 C.C. nella parte che prevede la presentazione della documentazione attestante la regolarità del soggiorno sul territorio nazionale, dato che, nell'ipotesi, non si ha - per definizione - alcun soggiorno nel territorio nazionale (ma, forse (in quanto potrebbe anche esserci soggiorno in altro Stato, senza che ciò influisca sulla fattispecie), nel territorio in cui ha sede la rappresentanza). La costruzione fatta dall'Ambasciata sembra, da un lato essere troppo "letterale" (applicando testualmente la legge italiana), dall'altro trascura il fatto che il permesso di soggiorno è sì necessario, ma alla condizione che lo sposo, straniero, soggiorni in Italia (il ché, nel caso, è escluso). Tale assunto fa ricordare una questione, per certi versi abbastanza simile, relativa alla prova della c.d. capacità matrimoniale (cioè quanto l'art. 116, comma 1 C.C. prevedeva storicamente, e prevede tutt'ora, salva la modifiche che ha "aggiunto", per il matrimonio da contrarsi in Italia, anche la documentazione attestantre la regolarità del soggiorno sul territorio nazionale italiano), cioè attorno al c.d. "nulla-osta", nell'ipotesi di matrimonio da celebrare "fuori" dall'Italia ed affrontata dal Ministero di grazia e giustizia con la circolare n. prot.1/54/FG/5(93)2155 del 18 gennaio 1996, che si riporta:""" Oggetto: Pubblicazioni di matrimonio
Si richiama la lettera circolare del Ministero degli affari esteri del 9 novembre 1993, allegata alla nota pari numero di questo Ministero del 29 dicembre 1993, relativa all'oggetto, con preghiera di precisare agli ufficiali dello stato civile dei rispettivi distretti che il c.d. «nulla osta» richiesto dall'art. 116 cod. civ. [pag. 4 della circolare] si riferisce esclusivamente alla ipotesi di matrimonio di cittadino straniero da celebrare in Italia, e deve essere rilasciato dall'autorità competente del paese di appartenenza al solo fine di attestare che, secondo l'orientamento giuridico di detto Paese, non sussistono impedimenti al matrimonio medesimo. Pure ai sensi dell'art. 116 citato, l'ufficiale dello stato civile dovrà poi accertare che anche secondo l'ordinamento italiano non sussistono impedimenti al matrimonio (artt. 85 segg. cod. civ.) e, se del caso, provvederà alle pubblicazioni di rito. Tale precisazione si rende necessaria perché risulta che in numerosi casi dall'ufficiale dello stato civile del Comune di residenza del nubendo italiano che intende contrarre matrimonio all'estero con cittadino straniero, viene richiesto per le pubblicazioni il «nulla osta» relativo a quest'ultimo, il che contrasta sia con la lettera dell'art. 116 cod. civ.m sia con la ratio della norma, che può avere un senso solo quando il matrimonio deve essere celebrato in Italia.""" | |
| | | Amedeo Amministratori
Numero di messaggi : 1613 Età : 74 Data d'iscrizione : 14.06.08
| Titolo: Re: Matrimonio ad Abu Dhabi con straniero Mar Dic 01, 2009 5:16 am | |
| - Sereno.SCOLARO ha scritto:
- Il matrimonio c.d. "consolare", cioè celebrato in una rappresentanza diplomatica/consolare, di uno Stato, è di norma ammesso quando gli sposi sono cittadini dello Stato cui appartiene la rappresentanza, oppure quando lo sia uno di essi e l'altro sia cittadino di uno Stato terzo, rispetto alla sede della rappresentanza.
Evito gli aspetti di procedimento, per porre l'accento sulla questione degli effetti del c.d. "pacchetto sicurezza" (L. 15 luglio 2009, n. 94 che, tra l'altro, ha modificato, l'art. 116, comma 1 C.C.), formulando una considerazione, constatazione (che è in contrasto con l'intervento di Baccoli) sul fatto che tale matrimonio presenta delle peculiarietà. Il matrimonio "consolare" rimane sempre e comunque un matrimonio celebrato all'estero, in quanto al di fuori del territorio nazionale italiano (nel caso), ma, contemporaneamente, e' un matrimonio che, per le condizioni e le forme, è regolato dalla legge italiana (cioe' dello Stato di appartenenza della rappresentanza). Potrebbe essere (del tutto accademicamente) essere considerato celebrato in Italia, se la rappresentanza avesse le caratteristiche della c.d. extra-territorialita' che, per il diritto internazionale, non sussiste proprio, in quanto le rappresentanze non godono di extra-territorialita', bensì di prerogative, immunità e privilegi c.d. "diplomatici".
Ciò porta alla conseguenza che, nel caso, non possa applicarsi la modifica all'art. 116, comma 1 C.C. nella parte che prevede la presentazione della documentazione attestante la regolarità del soggiorno sul territorio nazionale, dato che, nell'ipotesi, non si ha - per definizione - alcun soggiorno nel territorio nazionale (ma, forse (in quanto potrebbe anche esserci soggiorno in altro Stato, senza che ciò influisca sulla fattispecie), nel territorio in cui ha sede la rappresentanza).
La costruzione fatta dall'Ambasciata sembra, da un lato essere troppo "letterale" (applicando testualmente la legge italiana), dall'altro trascura il fatto che il permesso di soggiorno è sì necessario, ma alla condizione che lo sposo, straniero, soggiorni in Italia (il ché, nel caso, è escluso).
Tale assunto fa ricordare una questione, per certi versi abbastanza simile, relativa alla prova della c.d. capacità matrimoniale (cioè quanto l'art. 116, comma 1 C.C. prevedeva storicamente, e prevede tutt'ora, salva la modifiche che ha "aggiunto", per il matrimonio da contrarsi in Italia, anche la documentazione attestantre la regolarità del soggiorno sul territorio nazionale italiano), cioè attorno al c.d. "nulla-osta", nell'ipotesi di matrimonio da celebrare "fuori" dall'Italia ed affrontata dal Ministero di grazia e giustizia con la circolare n. prot.1/54/FG/5(93)2155 del 18 gennaio 1996, che si riporta:""" Oggetto: Pubblicazioni di matrimonio
Si richiama la lettera circolare del Ministero degli affari esteri del 9 novembre 1993, allegata alla nota pari numero di questo Ministero del 29 dicembre 1993, relativa all'oggetto, con preghiera di precisare agli ufficiali dello stato civile dei rispettivi distretti che il c.d. «nulla osta» richiesto dall'art. 116 cod. civ. [pag. 4 della circolare] si riferisce esclusivamente alla ipotesi di matrimonio di cittadino straniero da celebrare in Italia, e deve essere rilasciato dall'autorità competente del paese di appartenenza al solo fine di attestare che, secondo l'orientamento giuridico di detto Paese, non sussistono impedimenti al matrimonio medesimo. Pure ai sensi dell'art. 116 citato, l'ufficiale dello stato civile dovrà poi accertare che anche secondo l'ordinamento italiano non sussistono impedimenti al matrimonio (artt. 85 segg. cod. civ.) e, se del caso, provvederà alle pubblicazioni di rito. Tale precisazione si rende necessaria perché risulta che in numerosi casi dall'ufficiale dello stato civile del Comune di residenza del nubendo italiano che intende contrarre matrimonio all'estero con cittadino straniero, viene richiesto per le pubblicazioni il «nulla osta» relativo a quest'ultimo, il che contrasta sia con la lettera dell'art. 116 cod. civ.m sia con la ratio della norma, che può avere un senso solo quando il matrimonio deve essere celebrato in Italia.""" Sereno Scolaro ... santo subito!!! Per riassumere, il marimonio in un consolato italiano è da considerare matrimonio all'estero, anche se segue le normative italiane. Ne segue, però, una domanda abbastanza connessa: un matrimonio da celebrare in Italia tra cittadino italiano e cittadino straniero, per il quale vengono chieste le pubblicazioni di matrimonio per delega del cittadino straniero, in attesa che egli entri (regolarmente) in Italia, comportano la immediata esibizione del documento attestante la regolarità del soggiorno??? Un saluto, Un salutone, | |
| | | Sereno.SCOLARO Moderatore
Numero di messaggi : 420 Data d'iscrizione : 02.03.08
| Titolo: Re: Matrimonio ad Abu Dhabi con straniero Mar Dic 01, 2009 6:13 am | |
| Non al momento delle c.d. pubblicazioni, ma senz'altro al momento (= prima) della celebrazione. | |
| | | Amedeo Amministratori
Numero di messaggi : 1613 Età : 74 Data d'iscrizione : 14.06.08
| Titolo: Re: Matrimonio ad Abu Dhabi con straniero Mar Dic 01, 2009 6:47 am | |
| - Sereno.SCOLARO ha scritto:
- Non al momento delle c.d. pubblicazioni, ma senz'altro al momento (= prima) della celebrazione.
La mia domanda era ovviamente "retorica", nel senso che la risposta fornota è quella assolutamente logica. Il fatto è che taluni Uffciali di Stato Civile, con la logica ci litigano spesso!!! Un grosso grazie, | |
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